Divorzio e pensione di reversibilità: cosa succede al coniuge superstite

Divorzio e pensione di reversibilità: cosa succede al coniuge superstite

Al momento della morte del coniuge, sia dopo il matrimonio che dopo l’unione civile, al familiare superstite può spettare una forma di sostegno pensionistico chiamato pensione di reversibilità. La quota stabilità è del 60% se la coppia non ha avuto figli, dell’80% se è presente un solo figlio e del 100% se sono presenti due o più figli. Ma, in tanti si chiedono, cosa succede in caso di divorzio? In caso di divorzio il coniuge divorzio ha diritto alla pensione di reversibilità? Per farsi aiutare è opportuno sempre rivolgersi a un avvocato per divorzio a Venezia che sia esperto nel diritto e, nello specifico, nel diritto di famiglia. Comunque, se ci sono determinati requisiti, anche il coniuge divorziato ha diritto alla pensione di reversibilità.

In quali casi il coniuge divorziato può percepire la pensione di reversibilità

Anche se i due coniugi hanno divorziato e hanno preso strade separate, possono esserci dei casi in cui l’ex coniuge può percepire la pensione di reversibilità. Uno di questi è quando il coniuge divorziato aveva diritto, periodicamente, all’assegno divorzile da parte del coniuge. In caso di mancata percezione di assegno divorzile o di assegno liquidato in un’unica soluzione, non si ha diritto alla pensione di reversibilità. Se il coniuge divorziato convive con un’altra persona, ha diritto alla pensione di reversibilità e anche se il coniuge defunto aveva un rapporto di lavoro iniziato prima del divorzio. Se invece i coniugi sono solo separati, il discorso è più semplice, perché il coniuge separato ha gli stessi diritti del coniuge effettivo.

Ci sono poi dei casi particolari in cui sono presenti sia il coniuge divorziato, che il coniuge superstite. Può capitare infatti che, dopo il divorzio, una persona si risposi nuovamente. In caso di morte, quindi, ci si ritroverà con un coniuge superstite, ma anche con un coniuge divorziato superstite. Anche in questo caso, comunque, il coniuge divorziato ha diritto alla pensione di reversibilità. Il Tribunale decide poi come suddividere la pensione di reversibilità tenendo conto sia della durata dei due matrimoni che della situazione economica del coniuge superstite e del coniuge divorziato.

Come chiedere la pensione di reversibilità e come si calcola

Per richiedere la pensione di reversibilità l’ex coniuge divorziato può rivolgersi al Tribunale, che valuterà attentamente la situazione basandosi sulla normativa vigente. Come già anticipato in precedenza, il giudice valuterà la percezione o meno dell’assegno divorzile periodico, se il coniuge superstite ha contratto nuovo matrimonio e se il coniuge defunto ha iniziato un rapporto di lavoro prima di aver ottenuto sentenza di divorzio. In più, c’è bisogno di allegare un notto notorio contenenti i beneficiari della pensione di reversibilità.

Per quanto riguarda il calcolo dell’ammontare della pensione di reversibilità, si tiene conto di due fattori importanti. Il primo è la durata del matrimonio (che tiene conto anche del periodo di separazione legale che precede la sentenza di divorzio vera e propria) e durata del periodo in cui è stata erogata la pensione del coniuge deceduto.