Marijuana cbd e thc: ecco qual è la differenza tra le due tipologie
Fanno parte dei cannabinoidi e sono contenuti nella marijuana: stiamo parlando di cbd e thc, due sostanze che hanno fatto discutere molto, negli ultimi anni. Dalle concentrazioni dell’una e dell’altra, infatti, dipendono le modalità di utilizzo e la legalità di quella che, ormai da tutti, viene chiamata “erba”.
Ma come facciamo a riconoscere la presenza dei due composti? Ve lo diciamo subito: a occhio nudo è impossibile. Tuttavia, possiamo fare riferimento ad alcuni indicatori definiti dalle normative attualmente in vigore, come vedremo nelle prossime righe.
Marijuana cbd e thc: cosa sono?
Come già anticipato, si tratta di sostanze appartenenti al gruppo dei cannabinoidi, derivati dalla Cannabis Sativa (o canapa indiana) o ricavabili in laboratorio. In particolare, thc sta per tetraidrocannabinolo, mentre cbd è l’abbreviazione di cannabidiolo; entrambi i principi attivi sono presenti nella C. Sativa, ma in dosaggi differenti a seconda della varietà.
Dalle loro relative percentuali, dipende l’attività psicotropa dell’erba: concentrazioni maggiori dello 0.6% di thc determinano stati alterati di coscienza, responsabili dei suoi effetti stupefacenti. Questo valore soglia è molto importante, poiché il suo superamento rende la marijuana illegale a scopo ludico.
Diverso è il discorso per la cannabis cbd, ampiamente sdoganata negli ultimi tempi: è diventata la regina di hemp shop e grow shop sparsi in tutta Italia. Ha una comprovata efficacia rasserenante e ansiolitica, ragion per cui viene utilizzata come coadiuvante per il trattamento dell’insonnia.
Pertanto, “il mercato che ruota intorno alla marijuana legale da oramai 6 anni vive un trend positivo: è infatti possibile acquistare prodotti derivati dalla canapa in molti store online. Secondo il portale di recensioni certificate eshoppingadvisor.com, il sito canapaboom.com (https://canapaboom.com/) con oltre 600 recensioni a 5 stelle è il migliore come valutazione dei clienti fra gli shop online presenti sulla sua piattaforma.”
Distinguere la canapa thc da quella cbd
A prima vista, l’erba sembra tutta uguale. Ma il limite dello 0.6% in tetraidrocannabinolo è lo spartiacque decisivo sia a livello legale sia in termini di effetti psico-fisici. Per stabilire con precisione le quantità di thc e di cbd nella cannabis occorrono delle analisi di laboratorio che, come sappiamo, richiedono dei tempi di attesa per il risultato.
Tuttavia, riguardo la marijuana legale venduta negli hemp shop abbiamo un indicatore importante: l’etichetta sul retro della confezione. Proprio qui appaiono le percentuali di tetraidrocannabinolo (in genere inferiori allo 0.5%) e di cannabidiolo (estremamente variabili, con punte del 30%).
Un caso a parte, poi, è quello della canapa light, con livelli di thc veramente insignificanti. I dosaggi si attestano al di sotto dello 0.2% ed è uno dei prodotti di punta del momento. I consumatori, infatti, sono sempre più attenti non solo alla qualità delle materie prime, ma anche all’adesione alle disposizioni di legge.
Cannabis thc e cbd, gli effetti sull’organismo
A causa dei suoi effetti psicotropi, la marijuana con thc superiore allo 0.5% trova applicazione soltanto in campo medico-farmaceutico. Dosaggi compresi tra il 5% e l’8% hanno bisogno di una costante sorveglianza dei pazienti, pertanto la canapa terapeutica viene utilizzata prevalentemente in ambito ospedaliero.
Grazie alla sua azione antinfiammatoria, analgesica e anti-emetica, la cannabis farmaceutica riscuote larghi consensi nella terapia del dolore e nel trattamento dei tumori, dei disturbi al sistema nervoso centrale e delle complicazioni AIDS-correlate.
Diversa è la situazione per i prodotti o l’erba cbd, totalmente privi della capacità di provocare stati alterati della coscienza. A decorrere dal momento della loro legalizzazione, i preparati a base di cannabidiolo hanno trovato spazio nel settore alimentare, nella cosmesi e in altre categorie di articoli, come gli integratori, gli oli e i profumatori per l’ambiente.
La canapa legale, infatti, vanta proprietà regolatrici sul bioritmo sonno-veglia e sull’umore, ma senza l’effetto psico-attivo del thc. Analogamente a quest’ultimo riesce a contrastare dolori e stati infiammatori di entità moderata, oltre ad essere un buon antiossidante e ad avere una blanda capacità anti-convulsivante.
Per un’azione efficace, basta attenersi alle istruzioni riportate in etichetta e investire in materie prime di qualità premium, presenti nei migliori hemp shop e grow shop. Solo puntando sulla sicurezza del prodotto e rispettando le dosi consigliate è possibile trarne il meglio, senza conseguenze negative sull’organismo e sulla fedina penale.