Olio minerale o sintetico: cosa è meglio per l’impianto

Olio minerale o sintetico: cosa è meglio per l'impianto

Qualsiasi impianto industriale deve confrontarsi prima o poi con il tema della lubrificazione. Ogni componente meccanica, dalla più piccola e semplice alla più grande e complessa, va lubrificata. I motivi principali sono prevenire l’usura dei materiali e risparmiare energia: ogni singolo movimento delle macchine usa energia e di conseguenza genera e disperde calore. Più la componente è lubrificata, meno energia è necessaria al movimento e meno calore viene generato. In questi anni l’industria si sta evolvendo, automatizzando sempre di più le attività dello stabilimento e per questo il tema della lubrificazione torna periodicamente al centro delle discussioni. Oggi sul mercato sono disponibili due tipologie di olio: olio minerale o sintetico. Ognuno ha caratteristiche e performance diverse che in questo articolo mettiamo a confronto. Scegliere l’olio diatermico corretto è importante per preservare i macchinari dello stabilimento senza sprechi di risorse.  

Olio minerale: caratteristiche principali

L’olio minerale è ottenuto grazie alla raffinazione del petrolio ed è la forma di olio in commercio da più tempo. Il petrolio utilizzato può essere sia di nuova produzione, che di forma rigenerata. Negli anni anche l’olio minerale si è evoluto passando da Monograde a Multigrade. Gli oli Multigrade sono operativi in un range di temperature più ampio rispetto ai Monograde e si riconoscono dalla dicitura sulla confezione che riporta un numero seguito da una W e da un altro numero. Un altro pregio dell’olio minerale è che costa poco. A differenza dell’olio sintetico, quello minerale non è raffinato, né trattato con additivi permettendo così la vendita a un prezzo più basso. L’olio minerale è poi adatto a praticamente tutti i veicoli e i macchinari industriali, con l’esclusione di quelli di ultimissima generazione che richiedono spesso un olio sintetico. L’olio minerale ha anche dei difetti. Ecco i principali:

  • La sua composizione è impura, proprio perché non è ulteriormente raffinato e questo causa la necessità di sostituirlo più spesso rispetto all’olio sintetico.
  • Non può stare a contatto con materie plastiche ed elastometri: spesso vengono deformati o infragiliti dall’olio minerale.

Olio sintetico: com’è fatto e come funziona

L’olio sintetico è un lubrificante di recente introduzione che rappresenta la naturale evoluzione dell’olio minerale. Viene infatti creato dall’ulteriore raffinazione di quest’ultimo e dalla aggiunta di additivi che ne esaltano le proprietà. Ha la possibilità di essere utilizzato in un range di temperature molto più grande anche rispetto agli oli Multigrade e ha un punto di congelamento molto basso, che arriva anche ai -90°C. Chiaramente ha un costo maggiore rispetto all’olio minerale, ma è motivato dalla qualità del prodotto e dalle sue performance. Un olio sintetico è infatti più puro di un olio minerale e per questo va rabboccato e sostituito molto meno spesso. La sua purezza e alcuni additivi gli permettono anche di stare a contatto con materie plastiche, se necessario.  

Olio minerale o sintetico: vantaggi e svantaggi

Scegliere tra olio minerale o sintetico non è facile: entrambi hanno pregi e difetti. La verità è che dipende dalla situazione in cui uno si trova. Se pensiamo a un grande stabilimento che necessita di una lubrificazione nel lungo periodo l’acquisto migliore è quello di un olio sintetico. Ha bisogno infatti di essere sostituito più raramente, performa bene a tutte le temperature e fa disperdere al sistema molto meno calore. Se pensiamo invece a un piccolo macchinario che per questioni economico-logistiche non può permettersi l’olio sintetico, in assenza di temperature troppo alte o troppo basse ha senso acquistare olio minerale. Questo permetterà di risparmiare nel breve periodo, consapevoli però che nel lungo sarà necessario passare all’olio sintetico. L’olio sintetico è un piccolo investimento che in uno stabilimento può fare la differenza, soprattutto negli anni. Leggi anche l’articolo: Cos’è il microbiota intestinale e perché influenza la perdita di peso?