OSAS: come trattare le apnee del sonno

OSAS come trattare le apnee del sonno

Il trattamento dell’OSAS, la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, è una pratica complessa, che richiede la collaborazione di più professionisti medici. Ortodontista e odontoiatra giocano un ruolo decisivo, dal momento che la patologia scaturisce spesso da problematiche pregresse del cavo orale.

Come nel caso di molti disturbi del sonno non è sempre semplice diagnosticare l’OSASSintomi come stanchezz e irritabilità sono condivisi con altre condizioni e di frequente si comincia a sospettare di soffrire di questa sindrome solo quando le interruzioni del respiro vengono notate da chi dorme nello stesso letto. Ne abbiamo parlato insieme a DENS che svolge la sua attività come dentista a Como.

OSAS: cos’è

Il termine OSAS è acronimo dell’inglese Obstructive Sleep Apnea Syndrome si riferisce a una patologia respiratoria che occorre durante le ore di sonno. I pazienti affetti da questa condizione sperimentano degli arresti momentanei del respir, che possono durare appena qualche secondo fino anche a protrarsi per mezzo minuto. Colpisce prevalentemente gli uomini di mezza età, in corrispondenza all’indebolimento del tessuto muscolare delle vie aeree. L’incidenza aumenta anche nelle donne a seguito della menopausa.

Dato che nei casi di OSAS, le cause sono spesso da ricercare in problemi alle vie aeree superiori, uno dei primi sintomi notturni da attenzionare potrebbe essere ilrussamento. Tuttavia, russare non è sempre un indicatore affidabile, dato che non implica necessariamente l’interruzione del respiro. Un indizio più attendibile potrebbe essere dato dal verificarsi da risvegli notturni improvvisi e accompagnati da una sensazione di soffocamento, causata proprio dalla mancanza di aria.

In fase di diagnosi OSASsintomi diurni come stanchezza cronica, irritabilità, sbalzi di umore e difficoltà di concentrazione possono aiutare a tratteggiare il quadro clinico. Pur essendo conseguenze della sindrome, dal momento che il sonno disturbato non arriva mai alla sua fase profonda, questi segnali sono però comuni a molti altri disturbi del sonno. Un’anamnesi approfondita è pertanto importantissima per identificare l’OSAS. Cause comuni possono essere:

  • Caratteristiche anatomiche delle vie aeree superiori: ad esempio tonsille ingrossate, palato molle voluminoso, mandibola arretrata;
  • Obesità: l’accumulo di tessuto adiposo nella zona del collo può influire negativamente sulla muscolatura circostante, ostruendo le vie aeree;
  • Fumo: non solo fumare sigarette tende a irritare le vie aeree, ma la nicotina altera la regolarità del sonno. Entrambi i fattori peggiorano i sintomi dell’OSAS;
  •  Abuso di alcol o sedativi: queste sostanze rilassano i muscoli delle vie aeree superiori, portandole al collasso durante il sonno e ostruendo il respiro.

OSAS: come trattarle

Il dentista specializzato in ortodonzia è uno dei professionisti che rivestono un’importanza cruciale nella cura della patologia. Cause di OSAS come il retrognatismo, ovvero il posizionamento arretrato dell’osso mandibolare, necessitano di trattamenti ortodontici su misura. L’ortodontista può dunque valutare:

  • Trattamento CPAP: terapia molto frequente, viene usata in casi di OSAS di entità moderata o grave. Prevede l’utilizzo di un dispositivo che invia un flusso di aria continuo durante il sonno e per questo motivo non sempre viene ben tollerato dal paziente;
  • Apparecchio ortodontico: gli apparecchi per l’avanzamento mandibolare sono adoperati soprattutto in caso di sindromi lievi o quando non si può ricorrere alla terapia CPAP. Vengono creati su misura per il cavo orale del paziente;
  • Intervento chirurgico: soluzione utilizzata qualora sia necessario rimuovere un impedimento delle vie aeree, o modificarne la struttura.
  • Oltre alla visita ortodontica, per identificare l’OSAS è importante sottoporsi a esami specifici di medicina del sonno, quali la polisonnografia, il monitoraggio domiciliare e i questionari di screening del sonno.

Trattare correttamente l’OSAS è di fondamentale importanza, non solo per una questione di qualità del sonno. La respirazione irregolare durante il sonno può avere diverse conseguenze negative su tutto l’organismo. Ad esempio, una cattiva ossigenazione può aumentare il rischio di problematiche cardiovascolari (aritmie, ipertensione arteriosa…) o addirittura favorire il diabete 2,  a causa delle alterazioni nella regolazione metabolica della glicemia.

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