Quando un ascensore in condominio è obbligatorio e perché ne aumenta il valore?

Quando un ascensore in condominio è obbligatorio e perché ne aumenta il valore?

Può un ascensore diventare un oggetto obbligatorio? Ebbene sì, soprattutto all’interno di determinate strutture. Pensiamo per esempio a quelle unità immobiliari che sono situate oltre al terzo livello di un condominio e per le quali, secondo la normativa attuale, è obbligatorio accedere con questo strumento. Discorso analogo per eventuali livelli interrati o porticati. Ci sono anche altri casi in cui ovviamente non è obbligatorio, ma se sei pronto a richiederne l’installazione ci sono diversi aspetti che è bene conoscere.

 

L’ascensore DEVE esserci?

Un ascensore per interni in un condominio non è un obbligo, ma la sua installazione interessa diversi edifici, in particolare quelli più antichi. Le strutture più nuove potrebbero anche non presentare attualmente un elevatore, ma hanno la predisposizione per una futura installazione. A quel punto saranno poi i condomini a decidere in libertà e di comune accordo se investire e procedere con la richiesta di un servizio di installazione oppure no. In questo caso però è bene fare un’ulteriore precisazione: non è un obbligo che tutti gli abitanti del palazzo paghino le spese di ascensore. Ci concentreremo proprio su due tematiche chiave nei prossimi capitoli, per aiutarti a capire in che modo procedere.

 

Le occasioni in cui un ascensore interno non deve mancare

La normativa dice che se un palazzo ha più di tre piani è indispensabile installare l’ascensore in condominio. Possono capitare delle situazioni particolari che hanno portato a non prevedere la costruzione di questo strumento nel momento in cui è stato realizzato il palazzo stesso. A quel punto si può procedere in un secondo momento, sfruttando le predisposizioni e condizioni che solitamente vengono valutare in fase di costruzione dell’edificio. C’è un ulteriore dettaglio che può fare la differenza. La presenza di un elevatore nel proprio condominio vuol dire solo una cosa: aumentare il valore di un immobile. Gli esperti del settore hanno spiegato che grazie a questo accessorio che facilita la mobilità tra piani è possibile riuscire a vendere a un valore maggiore. Dove manca invece la riduzione dei prezzi è davvero notevole. E tale discorso vale in ogni parte del nostro Paese: pare che in media sia possibile far crescere il valore di un appartamento di 25-30mila euro se è presente l’ascensore. Forse non è poi così vantaggioso rinunciare, non è vero?

 

È possibile chiedere agevolazioni?

L’installazione di questo strumento è considerata a tutti gli effetti un lavoro che può beneficiare dello sconto del 110% per opere di ristrutturazione. Per richiedere questo sconto è importante che nel condominio vi siano persone che hanno disabilità importanti. A spiegarlo è legge 104, ma è bene precisare che il discorso è valido anche se vi sono degli over 65 tra i residenti. Richiedere l’agevolazione prevede inoltre il pagamento con bonifico bancario e che i lavori raggiungano il 60% di realizzazione per il mese di giugno 2022.

 

Qualcuno non vuole pagare per la manutenzione?

È ovvio che una volta che l’elevatore sarà installato richiederà delle periodiche manutenzioni e le spese sono inserite tra le condominiali a carico di tutti gli abitanti del palazzo. Bisogna però fare una precisazione, perché rispetto a questo argomento ci possono essere delle rinunce. Le spese variano in base alla manutenzione ordinaria o straordinaria, e il costo si divide in base al valore delle singole unità immobiliari. E chiaramente anche in base all’altezza del piano. Ciò vuol dire che le spese ordinarie sono divise per metà in base al valore delle singole unità e per l’altezza di ogni piano da terra. Nel caso di spese straordinarie di ricostruzione totale o parziale si dovranno dividere tra tutti i condomini rispetto ai millesimi di proprietà