Valutazione rischio vibrazioni: tipologie e metodologia

Valutazione rischio vibrazioni: tipologie e metodologia

La necessità di eseguire una valutazione rischio vibrazioni sul lavoro nasce quando un soggetto, nello svolgimento della sua mansione, è sottoposto a sollecitazioni dei suoi apparati corporei dovute all’utilizzo di macchinari e attrezzature. Ne sono un esempio il martello pneumatico, un decespugliatore, un trapano, seghe, come pure altri strumenti e mezzi, come trattori o macchine agricole.

Ci sono lavori, infatti, che sottopongono la persona al rischio vibrazioni corpo intero oppure solo alle vibrazioni mano – braccio: in entrambi i casi si rende necessaria l’analisi.

Tipologia rischio vibrazioni

Il rischio vibrazioni sottopone il soggetto a uno stress che può diventare anche patologico, nonostante spesso la questione sia sottovalutata.

Una corretta valutazione rischio vibrazioni esula dalla semplicistica considerazione dell’attrezzo impiegato, ma si espande anche su ciò che concerne il tempo di utilizzo, la postura necessaria, la posizione operativa, la postazione lavoro, oltre alle caratteristiche fisiche della persona stessa.

Si è soliti distinguere tra le vibrazioni mano – braccio e quelle a corpo intero.

  • Vibrazioni mano – braccio (dette anche di tipo HAV): interessano la vibrazione degli arti superiori, generate da strumenti di lavoro che vengono impugnati con una sola mano oppure con entrambe. Vibrazioni di questo genere possono generare disturbi fisici di carattere osseo, muscolare, circolatorio, neurologico, articolare, vascolare. Le vibrazioni mano – braccio derivano da trapani, motoseghe, tosaerba, seghe circolari, trapani perforatori, levigatrici, flessibili, ecc.
  • Vibrazioni a corpo intero (dette anche WBV): interessano la vibrazione dell’intero corpo della persona coinvolta e riguarda le macchine movimento terra oppure alcuni mezzi di trasporto, oltre a macchine particolari (ad esempio martelli pneumatici o perforatori da terreno). Non bisogna trascurare questo aspetto poiché sono soggetti alla valutazione rischio vibrazione anche chi utilizza un camion, uno scooter per fare delle consegne, un elicottero, una ruspa oppure un trattore.

La normativa stabilita dal D. Lgs. 81 dell’anno 2008 prevede alcuni valori limite da considerare con riferimento al tempo di esposizione alle vibrazioni in modo da poter stabilire dei limiti e avere delle indicazioni in base al valor medio.

Come avviene la valutazione rischio vibrazioni

Premesso che è responsabilità del datore di lavoro misurare le vibrazioni a cui i lavoratori sono sottoposti, è doveroso considerare alcune variabili in modo da avere una valutazione quanto più possibile corretta.

  • Tipologia di vibrazioni, durata e livello di intensità
  • Informazioni da apprendere dal costruttore delle attrezzature utilizzate
  • Valori limite stabiliti
  • Possibili effetti delle vibrazioni sulle persone
  • Informazioni raccolte da organi esterni (ad esempio rilievi di società preposte ai controlli)
  • Condizioni di lavoro e tipologia di lavoro
  • Dispositivi utilizzati per limitare le vibrazioni o l’esposizione ad esse
  • Stato fisico e di salute del lavorante

Il documento valutazione rischi, ossia il DVR sicurezza, deve ricomprendere l’analisi effettuata in merito al rischio vibrazioni e, di conseguenza, è compito del datore di lavoro predisporre delle misure idonee alla protezione dei soggetti operanti in modo tale che si possano minimizzare gli effetti. Questa procedura successiva, da attuare nel caso in cui siano superati i valori limite oppure quando ci sono particolari situazioni di lavoro, potrebbe comportare anche una riorganizzazione delle mansioni. Cambiare ruolo a qualcuno, dotare il personale di dispositivi individuali più efficaci, cambiare macchinari e attrezzi (ad esempio scegliendoli più moderni), modificare l’orario di lavoro e i tempi di esecuzione delle operazioni, sono alcune possibilità che potrebbero influenzare in maniera diretta i piani operativi di un’azienda o di un cantiere edile.

Valutazione rischio vibrazioni: il valore aggiunto di uno società di consulenza esterna

Avere la possibilità di affidarsi ad una società di consulenza esterna che si occupa di eseguire tutte le misurazioni necessarie alla valutazione rischio vibrazioni e che è in grado di offrire supporto in tempo reale permette all’azienda di sviluppare un rapporto di analisi più preciso e più aderente allo stato dell’arte dell’impresa.