Leggi che disciplinano la dematerializzazione dei documenti sanitari

Leggi che disciplinano la dematerializzazione dei documenti sanitari

Oggi si sente molto parlare di cartella clinica elettronica, approfondiamo con le indicazioni di Savino Solution e scopriamo cos’è esattamente e perché riveste sempre più importanza. Quello che molti non sanno è che grazie alla cartella clinica ottenuta elettronicamente si è affermato il fenomeno della dematerializzazione nel settore sanitario.

I benefici riscontrati sono numerosi. Infatti digitalizzando il flusso del lavoro, quindi i referti e le cartelle cartacei, sarà possibile ottenere documenti che hanno anche un valore ai fini legali.

Sul punto il Dgls del 2005 n. 82 contiene le norme che riguardano i documenti informatici, dalla creazione fino alla conservazione sostitutiva. L’intera procedura viene gestita dal Responsabile della Conservazione, che si occupa di tutti gli aspetti concernenti i flussi informativi e documentali, assicurando che la conservazione avvenga in maniera corretta.

Cartella clinica elettronica: un po’ di storia

Il tema della digitalizzazione dei documenti è piuttosto recente e ancora sul punto c’è una scarsa informazione. Molte persone non conoscono a fondo quali possano essere i benefici di una gestione digitalizzata dei dati clinici e come le procedure previste dalle norme in vigore possano rendere più efficienti i luoghi di lavoro.

Nello specifico, il termine digitalizzazione include tutti i processi interni alle strutture sanitarie che mirano alla trasformazione di una cartella clinica cartacea in un documento elettronico, caratterizzato dall’autenticità e attendibilità del contenuto. Ogni cartella, affinché possa diventare elettronica, verrà quindi sottoposta alla marcatura temporale che ne stabilisce il momento della formazione, oltre che alla firma digitale. Alla fine verrà poi archiviata tramite l’uso di metadati, in moda da renderla facile da reperire e consultabile all’occorrenza.

La legge in vigore contiene tante disposizioni che disciplinano la cartella clinica convenzionale, ovvero quella cartacea. Queste norme sono piuttosto datate e introdotte nel 1890, anno in cui venne sancito l’obbligo di adottare le cartelle cliniche all’interno delle strutture ospedaliere.

Altre fonti normative che regolamentano la cartella clinica cartacea sono il Regio Decreto del 1938 e il D.P.R. del ’69. Quest’ultimo ha stabilito che il primario dell’istituto ospedaliero è il responsabile della conservazione della cartella. Tuttavia, è sulla Direzione Sanitaria che grava l’onere del controllo, della conservazione, della certificazione e della diffusione dei dati che vengono contenuti nella cartella clinica.

Nel tempo anche la Corte di Cassazione si è occupata della cartella clinica con diverse pronunce giurisdizionali. Grazie ad una nota sentenza del ’71, la Cassazione penale ha chiarito che la cartella indica non solo l’andamento delle malattie, ma anche tutte le informazioni che riguardano le terapie adottate, gli interventi praticati e i risultati che si sono raggiunti.

La cartella e la digitalizzazione sanitaria

In buona sostanza la cartella clinica si rivela a tutti gli effetti un atto di natura pubblica. La sua corretta compilazione richiede l’adozione di precise accortezze, visto che ogni annotazione postuma costituisce fonte di reato ai sensi del codice penale. La responsabilità in ordine alla compilazione della cartella grava sul primario dell’ospedale.

Ecco, quindi, che i processi di digitalizzazione delle cartelle elettroniche si rivelano utili per abbattere il rischio di errori in fase di compilazione, oltre che per snellire l’intero iter burocratico.

La scelta di adottare le cartelle cliniche elettroniche è anche un modo per garantire la sicurezza dei dati, l’abbattimento dei costi legati alla stampa e all’archiviazione.

Notevoli sono i vantaggi anche per i pazienti e lo staff medico. La visione della cartella permette infatti di scoprire agevolmente la storia del malato, evitando la lettura di faldoni, esami, referti e documenti clinici che possono richiedere molto tempo. Il paziente, inoltre, potrà evitare di eseguire esami e visite duplicati, per ottenere così le terapie più adatte al caso specifico.

In conclusione

Alla luce di tutto, è chiaro che le cartelle elettroniche si rivelano strumenti efficaci e sicuri, per una corretta gestione dei pazienti. Ecco perché usare software appositi all’interno degli ambulatori è diventata un’esigenza alla quale non è possibile sottrarsi.